18 maggio 2020 ripresa delle Celebrazioni con la partecipazione dell’assemblea

Nell’imminenza della ripresa delle celebrazioni con la presenza dell’assemblea il prossimo 18 maggio 2020, come già fatto per la ripresa della celebrazione delle Esequie, la Giunta Nazionale FIUDAC/S al fine di aiutare la diffusione del quadro normativo di riferimento e di dare a tutti i sacristi e ai collaboratori a vario titolo delle Parrocchie alcune raccomandazioni che si ritengono utili per il nostro particolare ambito lavorativo, ha deciso di pubblicare il seguente articolo:
 
QUADRO NORMATIVO A LIVELLO NAZIONALE 
 
Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo tra Conferenza Episcopale Italiana e Governo Italiano del 7 maggio 2020:
 
Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro:
 
ALCUNI COMMENTI DA AVVENIRE 
 
Anche se sono già stati oggetto di pubblicazione nei giorni scorsi al fine di avere l’intero quadro in un unico luogo riproponiamo due articoli apparsi su Avvenire e segnalati dal direttore della rivista Servire, Fabio Ungaro, che spiegano e approfondiscono il tema della ripresa delle celebrazioni:
 
 
ALCUNE CONSIDERAZIONI LEGATE AL NOSTRO PARTICOLARE AMBITO LAVORATIVO 
 
Innanzitutto, va detto che oltre al documento quadro pubblicato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), probabilmente ogni Diocesi, o comunque la maggior parte di esse, ha già predisposto o sta predisponendo un documento attuativo specifico per il proprio territorio la cui segnalazione lasciamo alle singole Unioni Diocesane.
 
Raccomandiamo a ogni sacrista, dato il delicato momento sanitario che stiamo vivendo, la massima attenzione a porre in atto tutti quegli accorgimenti necessari alla tutela della salute propria e altrui, a partire dal frequente lavaggio delle mani sia con sapone sia con soluzioni idroalcoliche e all’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (mascherine e guanti monouso) e, non ultimo, alla cura da porre nella pulizia con opportuni detergenti dei vasi sacri e comunque di quanto utilizzato per la celebrazione.
 
Invitiamo i Parroci a fornire i necessari Dispositivi di Protezione Individuali a tutela della salute di tutti ai sacristi e agli eventuali volontari che collaboreranno in questo delicato periodo all’organizzazione e alla gestione delle celebrazioni.
 
Un aspetto che non viene preso in considerazione dal Protocollo è l’accesso alla sagrestia in quanto si deve ritenere che vi sarà una forte richiesta da parte dei fedeli di accedere per chiedere informazioni di varia natura, per prenotare la celebrazione di Messe per persone defunte nei mesi scorsi di cui non si sono potute celebrare le Esequie, per persone tutt’ora malate, per ringraziamento o altre motivazioni. Sarà utile definire con i Parroci le modalità di accesso dei fedeli alla sagrestia (numero massimo di persone per volta, obbligo di indossare la mascherina etc.) e provvedere a indicarli mediante un cartello sulla porta o nelle immediate vicinanze.
 
Oppure, in alternativa, evitare tale accesso predisponendo un punto di contatto esterno alla sagrestia in momenti limitati della giornata (magari al termine delle celebrazioni).
 
È anche bene che il sacrista riceva opportune informazioni su tutte le attività parrocchiali e sulle loro attuali modalità (in articolare le confessioni), sugli orari di eventuali trasmissioni di celebrazioni o catechesi via streaming o social network e abbia a disposizione dépliant illustrativi con indicati i vari link utili ai collegamenti.
 
Altra questione, derivata da quanto detto sopra, sarà l’attenzione e la pazienza da dedicare al rapporto con le persone che verranno presso le nostre sagrestie per qualsiasi motivo, ricordiamoci che questo momento di ripresa sarà molto delicato in quanto con ogni probabilità, data la difficoltà del momento attraversato, e che ancora stiamo attraversando, vedrà il riavvicinarsi alla fede e quindi alla chiesa di persone che prima si trovavano lontane o ai margini delle nostre comunità e che vanno quindi accolte con garbo e delicatezza anche se potrà sembrare che pongano domande stupide o fastidiose.
 
Da parte di noi sacristi si dovrà prestare molta attenzione all’uso dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI); ricordiamoci sempre che se è vero che spesso siamo il primo punto di contatto con la Parrocchia per i fedeli che vengono in chiesa proprio per questo siamo anche sotto gli occhi di tutti e in questo particolare e difficile momento è particolarmente importante dare il buon esempio e rendere evidente che viene posta molta attenzione all’utilizzo di tutte le possibili precauzioni nella preparazione e gestione delle celebrazioni al fine di ridurre il più possibile il rischio di contagio.
 
Si dovrà fare attenzione a controllare che i fedeli che entrano in chiesa rispettino le disposizioni riportate all’ingresso in particolare l’uso della mascherina che copra bene naso e bocca richiamando quando necessario con fermezza, ma con la dovuta cortesia, al rispetto delle norme richieste ponendo anche attenzione a che qualche devozione popolare locale, che porta solitamente i fedeli a toccare o baciare immagini sacre devozionali venga evitata anche, se del caso e in accordo con i Parroci, impedendo l’accesso alle immagini di cui sopra attraverso l’uso di ostacoli di vario genere (panche e inginocchiatoi o anche nastri di segnalazione…).
 
Ricordiamo inoltre, come già fatto in passato, che il responsabile legale dell’attività della Parrocchia, e quindi l’unico legalmente deputato a prendere decisioni, è il Parroco. Noi sacristi possiamo, e dobbiamo, cercare con lui un confronto franco soprattutto su un tema così delicato, ma non possiamo in alcun modo dirgli come si deve comportare; l’ultima decisione, come pure la responsabilità che ne deriva, sono a suo carico.Il presidente della Fiudac/s Enzo Busani